I 5 principi chiave per mettere in piedi un sistema di supervisione dei consumi elettrici

I 5 principi chiave per mettere in piedi un sistema di supervisione dei consumi elettrici

Un sistema di monitoraggio e supervisione dei consumi elettrici consente di elaborare e gestire le informazioni in modo efficiente.

Secondo uno studio del MIT confermato dopo oltre 5 anni dalla sua pubblicazione, gli edifici sprecano almeno il 30% della loro energia fondamentalmente per due ragioni principali: una bassa efficienza costruttiva da un lato ed una assenza o inefficacia di un sistema o piano di controllo e ottimizzazione dei consumi.

Intervenire a livello costruttivo è spesso difficoltoso ed oneroso mentre predisporre, avviare e controllare un sistema di analisi e gestione dei consumi, oltre ad essere più facilmente realizzabile, consente di ottenere un risparmio in un lasso di tempo breve ripagando l’investimento iniziale nello spazio di pochi mesi.

Per comprendere i vantaggi di un sistema di gestione dell’energia, è importante sapere che la gestione dell’energia si basa su 5 aspetti fondamentali: quanto, quando, dove, come e cosa.

QUANTO?

In primo luogo è necessario sapere quanta energia complessiva viene consumata, così da determinare immediatamente la correttezza dei valori e degli importi fatturati dal fornitore.

Ma non solo, potendo visualizzare i dati di potenza ed energia in formato grafico a linee o istogrammi, gli utilizzatori possono identificare rapidamente lo sviluppo nel tempo dei consumi accertando i periodi di alto consumo e potendo verificare se la potenza impegnata contrattualmente è in linea con tali consumi, se è sovrastimata o sottovalutata.

Nel caso in cui la potenza contrattuale risulti eccessiva rispetto al consumo massimo, la sola modifica di questo parametro ridurrà immediatamente i costi energetici, già dal successivo periodo di fatturazione.

QUANDO?

In secondo luogo è basilare sapere quando viene consumata l’energia, in quanto vi sono ore di punta con costo maggiorato e ore fuori punta ove il costo energetico è inferiore.

La rilevazione e l’identificazione dei consumi non prioritari permette di ridurne l’ammontare nel suo complesso e di gestirne nel tempo il funzionamento tramite un sistema di controllo dei carichi che consenta di eliminare eventuali inutili contemporaneità di utilizzo con i carichi prioritari, così come trasferire il funzionamento dei carichi non prioritari nelle cosiddette “ore vuote”.

Infine, disporre di sensori di misura sia a livello generale sia a livello locale sui carichi più importanti consente di avere un buon monitoraggio della quota parte di utenze non gestibili dal sistema di supervisione a causa della loro entità di piccolo livello o dal loro frazionamento e dislocazione sull’impianto elettrico.

DOVE?

Sapere “dove” viene consumata energia è una informazione molto importante perché consente agli operatori di vedere quanta energia viene utilizzata per il condizionamento, quanta per l’illuminazione, per i servizi tecnologici, ecc. In questo modo, oltre a identificare aree di extra-consumo prive di fondamento, ciò consente di ripartire i costi definendo budget di spesa preventivi e di avviare azioni di efficientamento localizzate e puntuali.

Questo tipo di gestione è molto importante per quelle realtà che operano in regime di qualità energetica ISO50001 ove è previsto che vengano fissati gli obiettivi di efficienza energetica e la relativa ottimizzazione periodica nel tempo.

COME?

Come viene utilizzata l’energia? Le penali dovute a basso rifasamento sono una voce delle bollette energetiche che esiste da oramai tanto tempo. Negli ultimi anni però, complice il progressivo miglioramento generale della situazione delle installazioni elettriche e la crescente necessità di avere sistemi elettrici ben rifasati, l’Autorità per l’Energia AEEG ha disposto un importante cambiamento per quanto riguarda il principio di calcolo delle penali, portando il limite di accettabilità di basso rifasamento dal valore di 0.90 al nuovo valore di 0.95.
Ciò equivale all’applicazione di penali, da parte del fornitore di energia, a tutti quei clienti elettrici che evidenziavano un Fattore di Potenza buono, da 0.90 a 0.94, ma non sufficiente a rispettare il nuovo limite di 0.95.

COSA?

Infine, che livello di qualità è presente sulle linee elettriche dell’installazione?

Poiché le componenti armoniche tendono a invecchiare e a deteriorare rapidamente gli elementi coinvolti, tramite un sistema di supervisione puntuale è possibile monitorare la situazioni e adottare le giuste contromisure, organizzando al meglio la manutenzione in modo preventivo anziché correttivo.

Un esempio tipico dell’impatto causato dalle componenti armoniche è la perdita di prestazione.

A causa delle distorsioni, le prestazioni dei motori elettrici peggiorano aumentando i consumi energetici e innalzando le temperature di lavoro, a cui si possono aggiungere interferenze e disturbi nei sistemi di comunicazione e controllo. Un’altra situazione tipica della presenza delle armoniche è l’intervento intempestivo delle protezioni elettriche, non solo per gli interruttori di protezione contro le sovracorrenti, ma anche per le protezioni differenziali contro le dispersioni verso terra. Migliorando la qualità della tensione di rete degli impianti, si riduce la possibilità che le protezioni intervengano senza reali situazioni di pericolo, portando quindi a una maggiore efficienza produttiva.

 

Nel complesso quindi, un sistema di monitoraggio distribuito non solo fornisce in tempo reale informazioni interessanti sui consumi di energia, ma aiuta ad abbattere gli sprechi ed a ridurre le spese energetiche lasciando inalterate le prestazioni dei carichi e delle linee produttive.

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