Le 7 domande da porsi quando si valuta una termocamera

Le 7 domande da porsi quando si valuta una termocamera

Le giuste domande che un tecnico deve porsi per valutare e scegliere la giusta termocamera per una perizia termografica efficace su un impianto elettrico.

1 Di quale risoluzione ho bisogno?

Il sensore termico riceve i raggi infrarossi e li converte in un segnale elettrico. Il dettaglio di rilevazione del sensore è classificato in pixel; maggiore è la quantità di pixel che costituisce il campo visivo della termocamera, maggiore è il dettaglio termico che si può ottenere. La risoluzione ideale per il proprio utilizzo va scelta considerando anche la distanza dall’oggetto in prova; più ci si allontana dall’oggetto più il dettaglio tende a perdersi. In linea di principio la distanza di riferimento è 1 metro.

2 Quale messa a fuoco fa al caso mio?

Esattamente come per una normale fotocamera digitale, mettere a fuoco correttamente è la principale e più delicata azione che l’operatore deve compiere. La nitidezza non può essere modificata dopo lo scatto perciò è necessario porsi più vicino possibile all’oggetto in esame, in funzione della distanza minima di messa a fuoco della termocamera che si utilizza.

Il fuoco manuale è sempre la soluzione tecnicamente migliore sebbene necessiti di maggiore esperienza ed attenzione da parte dell’operatore.

3 Quale range di temperatura è migliore?

Non esiste un range migliore in assoluto, quanto piuttosto ogni applicazione ha un suo range ottimale di misura.

Sebbene possa sembrare banale, è sempre bene accertare che la termocamera abbia un range di temperatura in grado di misurare tutte le temperature che saranno inquadrate dall’obiettivo, anche quelle periferiche esterne all’oggetto in esame.

4 Quanto è importante il campo visivo?

Il campo visivo (FOV) descrive l’area visibile dalla termocamera e dipende dal sensore e dall’ottica installate; alcune termocamere offrono la possibilità di sostituire l’ottica installando grandangolari o teleobiettivi. Per le termocamere a fuoco fisso, un campo visivo maggiore consente di avere una inquadratura più ampia a parità di distanza.

Il campo visivo istantaneo (IFOV) è la capacità della termocamera di dare risoluzione ai dettagli; definisce quindi il più piccolo oggetto che può essere riprodotto sull’immagine termica, in base alla distanza di misura. In linea generale, per ottenere una misura accurata, l’oggetto in esame dovrebbe essere da 2 a 3 volte più grande del più piccolo oggetto inquadrabile ed identificabile.

5 Che cosa significa NETD?

L’espressione NETD sta per “Differenza di temperatura equivalente di rumore”. Corrisponde quindi alla capacità di distinguere differenze molto piccole nella radiazione termica dell’immagine. Quando il rumore diventa uguale alla più piccola differenza di temperatura misurabile, il rilevatore ha raggiunto il suo limite in quanto non è più in grado di identificare un segnale termico utile rispetto al rumore. Quanto più piccolo è il valore NETD, quanto migliore è l’accuratezza di misura. E’ comparabile alla risoluzione di misura su uno strumento digitale.

6 Come distinguo l’immagine termica da quella reale?

Tramite la modalità “fusione” dell’immagine infrarossa con l’immagine reale. Questa funzione consente di miscelare quanto rilevato dal sensore fotografico con quanto rilevato dal sensore termografico; in questo modo risulta più facile identificare i contorni di aree o oggetti di interesse che con la sola immagine termica potrebbero risultare sfocati o offuscati. E’ sempre bene che la modalità “fusione” sia associata alla possibilità di muovere la posizione dell’immagine visiva andando a correggere eventuali strabismi tra le due ottiche.

7 Il software è necessario?

Il software di gestione è lo strumento fondamentale per una analisi termografica approfondita e dettagliata.

Quante più funzioni di indagine sono disponibili sul software, quanto maggiore sarà la possibilità di esaminare le immagini termiche scattate: riconoscimento automatico dei punti caldo/freddo, selezione della tavolozza colori, sovrapposizione di oggetti di indagine, elaborazione del delta-T, applicazione di isoterme, possibilità di generare report di prova, ecc…

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